mercoledì 6 aprile 2011

Parigi, Montmartre e la boheme degli artisti

Lungosenna illuminato, Parigi
Parigi è da sempre una delle capitali europee più amate al mondo e tra le più importanti in assoluto per la cultura occidentale. Cantata, raccontata e dipinta da innumerevoli artisti, simboleggiava prima della seconda guerra mondiale (molto più di quanto non lo fu dopo) il crocevia ideale, l'oasi in terra, di scrittori, poeti, scultori, pittori e delle più grandi personalità del periodo.
Basilica del Sacro Cuore
E' stata Montmartre, o Butte de Montmartre, il centro della vita bohémienne durante la Belle Époque.
Questo quartiere sorge su una collina nella zona nord di Parigi, di cui rappresenta il punto più alto, all'interno del XVIII arrondissement, sulla rive droite, molto nota per la Basilica del Sacro Cuore posta sulla sua sommità.
Ci sono due ipotesi sull'origine del nome: potrebbe derivare da Mont Martis (il monte di Marte), poiché la collina fu la sede di un tempio dedicato a Marte, dio della guerra, sotto il periodo romano (sulla collina si trova anche un tempio dedicato a Mercurio); secondo un'altra ipotesi il nome deriva dalla notazione le mont du martyre (il monte del martirio), perché, secondo la leggenda, fu il posto in cui fu decapitato Saint Denis, primo vescovo di Parigi, attorno al 250 d.C.
La Montmartre di Van Gogh
Quando Napoleone III assieme all'urbanista Haussmann decise di rendere Parigi la più bella città in Europa, ci fu la “necessità” di garantire agli amici e ai finanziatori di Haussmann dei grandi appezzamenti di terreno vicino al centro della città; questo spinse gli abitanti originari verso i confini della città (Clichy, La Villette) e verso la collina di Montmartre. Dato che Montmartre era al di fuori dei confini della città, libera dalle tasse di Parigi e con una produzione di vino locale (tuttora conserva le uniche vigne di Parigi), divenne in breve una zona popolare per il divertimento. L'area si sviluppò come il centro dell'intrattenimento decadente alla fine del XIX secolo e all'inizio del XX, rappresentato dai cabaret del Moulin Rouge e de Le Chat Noir (il gatto nero è tra l'altro il simbolo non ufficiale di Montmartre).
E' in quest'ottica che Montmartre, prima d'esser soppiantata da Montparnasse, ha rappresentato, come è stato già detto, il massimo splendore della Parigi artistica e bohémienne, divenendo, per bellezza e suggestione, la culla e la dimora di una schiera di artisti e personaggi imponenti del secolo: da Karl Marx a Boris Vian, da Bakunin al subcomandante Marcos, da Picasso a Cartouche, da Marat a Gisele Halimi, da Joséphine Baker a Fryderyk Chopin, da Ernest Hemigway a Simon Bolivar, da Antonin Artaud a Felice Orsini, da Jim Morrison a Louis-Ferdinand Céline, da Marcel Aymé al pittore Gen Paul ed ancora dal genio di Pablo Picasso al compositore e pianista Erik Satie, da Pierre-Auguste Renoir a Henri de Toulouse-Lautrec e Maurice Utrillo e Vincent van Gogh tutti hanno vissuto su quella splendida collina che si erge sopra la capitale francese e ne dà sicuramente il panorama più bello ed emozionante.





La Montmartre di Camille Pissarro


martedì 5 aprile 2011

Magyar vagyok!

Una città ingiustamente snobbata nei decenni passati ma ultimamente tornata alla ribalta, posizionandosi nella top-ten delle capitali europee più visitate, è Budapest. 
Gloriosa capitale dell'impero austro-ungarico, carica di storia e tradizioni, dopo la seconda guerra mondiale passa nella sfera d'influenza dell'URSS, ricevendo così l’etichetta di "città dell'Est" che le rimarrà appiccicata fino ai giorni nostri (o quasi).
Ovviamente tutto ciò è frutto di pregiudizi duri a morire; provare per credere.

Budapest è la tipica città da scoprire: oltre ai palazzi, piazze, chiese, ponti famosi, classici posti battuti dai turisti “mordi e fuggi”, ci sono moltissimi luoghi nascosti che aspettano solo di essere trovati dai visitatori più curiosi (e pazienti). E la scoperta si rivela ancora più piacevole quando ciò avviene a seguito di una lunga camminata: per quanto grande, Budapest è infatti una città a misura d’uomo, comodamente percorribile a piedi (o al massimo su uno di quei fantastici tram gialli che la percorrono in lungo e in largo).

Ma procediamo con ordine, iniziando dai luoghi “classici”.
Come molti sanno, la città è divisa in due parti: Buda e Pest. Ciò che separa, ma al contempo tiene unite le due metà della capitale ungherese, è il maestoso fiume Danubio. Passeggiare lungo le sue rive è un piacere che anche il turista più frettoloso deve assolutamente concedersi. Da lì (e dagli innumerevoli ponti che lo attraversano) ci si gode un panorama mozzafiato: da una parte Gellért Hill e il complesso del Palazzo Reale con il Bastione dei Pescatori e la chiesa di San Mattia, dall’altra il Parlamento e, sullo sfondo, l’isola Margherita.


Costeggiando il Danubio dalla parte di Pest e procedendo verso sud, ci si imbatte ad un certo punto in una costruzione bizzarra, che ricorda molto una stazione ferroviaria d’inizio Novecento: si tratta in realtà del mercato coperto, costruito nel 1896, dove gli ungheresi sono soliti fare la spesa (frutta e verdura, carne e pesce) ma dove anche i turisti amano intrattenersi, acquistando prodotti dell’artigianato locale e gustano i piatti tipici ungheresi (gulash in primis).

 
Di fronte al mercato si diparte Váci utca, la via dello shopping. Qui si può trovare di tutto, dai negozietti di souvenir a quelli delle marche più famose; essa sfocia in Vörösmarty tér, uno dei fulcri della città (tra l’altro, qui si trova la migliore pasticceria di tutta la città, Gerbeau!)
 Da qui sono facilmente raggiungibili Deák Ferenc tér (grande piazza in cui si incrociano le tre linee metropolitane), la zona del ghetto con la Sinagoga grande, la basilica di Santo Stefano (Szent István-bazilika). Da Deák Ferenc tér si dipartono alcune delle principali arterie cittadine, tra cui Andrássy ùt: su di essa si affacciano i più bei palazzi di tutta Budapest, la maggior parte dei quali costruiti in pieno Ottocento, tra cui l’Opera. Vale la pena percorre a piedi  questa lunghissima via, soprattutto durante la bella stagione: ungheresi e turisti amano intrattenersi a chiacchierare, comodamente seduti ai tavolini dei numerosi bistro che si affacciano lungo i marciapiedi.
In fondo si profila la maestosa Piazza degli Eroi (Hősök tere). Costruita tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento in occasione della celebrazione del primo millennio dell’Ungheria, la piazza ospita le statue dei capi delle sette tribù che hanno fondato il paese nel IX secolo e di altri personaggi importanti per la storia ungherese. Su di essa, tra l’altro, si affacciano due dei principali musei della città: il Museo di belle arti, sulla sinistra, e il Palazzo dell’Arte, sulla destra.

 
Ah, dimenticavo! Ricordatevi di portare il costume da bagno, Budapest è famosissima per i suoi stabilimenti termali! Il più famoso di essi si trova nel parco immediatamente dietro Piazza degli Eroi (i bagni Széchenyi).

 
Infine, dopo un’estenuante giornata passata a zonzo per le vie della città, toglietevi lo sfizio di una romantica cenetta su una delle innumerevoli imbarcazioni che solcano il Danubio: il fiume al tramonto, con la città sullo sfondo, è uno spettacolo davvero da non perdere!